
Proseguono i nostri incontri con i protagonisti dell’attività sportiva locale. Questa volta, abbiamo chiacchierato un po’ con Mauro Guenci: pattinatore di notorietà e risultati mondiali, figura molto conosciuta a livello cittadino. Ci racconta la sua storia e le sue imprese.
1) Come nasce la tua passione per pattinaggio? Quando la tua prima volta sui pattini?
E’ nata per gioco: circa 50 anni fa c’erano i pattini a rotelle tradizionali a quattro ruote parallele, chiamati Quad, quelli con le fibbie; insieme al calcio e agli sport con la racchetta, potevamo giocarci nel cortile di casa.
2) Nonostante la non più giovanissima età, ottieni ancora ottimi risultati anche a livello mondiale, non volendo minimamente saperne di finire: quale la tua preparazione? Quanti i tuoi sacrifici?
La scienza sta dimostrando che oggi lo sport è svolto con metodi scientifici e gli allenamenti non sono più casuali: si attuano con una particolare metodica che consente di praticarlo anche ad età avanzata. Ma è la passione a fare la differenza, è quella che ti trascina, che ti permette di raggiungere alti livelli e continuare l’attività con il giusto temperamento e tenacia. Di sacrifici ovviamente ve ne sono: allenamenti giornalieri e mirati, programmati secondo i meccanismi energetici conosciuti fra allenatori ed istruttori. Così si possono raggiungere livelli molto alti, come ad esempio i successi che ho raggiunto nel tempo. Con l’età la prestazione fisica può ovviamente calare, ma la parte mentale aumenta: se avessi la capacità psicologica di oggi e il fisico di quando ero ragazzo, è ovvio che i miei risultati sarebbero ancora migliori di quanto già comunque sono. Tutto questo mi ha portato non solo successi “in pista” (pluricampione italiano, europeo e mondiale e detentore di nove Guinness World Records), ma anche umani: ho avuto il privilegio e l’onore di essere ricevuto da Papa Wojtyla, dopo aver percorso 450 chilometri in pattini passando per vari santuari, l’Alto Patronato ricevuto dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, l’Oscar sportivo, la presenza nella Gazzetta dello Sport e altro ancora.
3) Sei soddisfatto della tua scuola di pattinaggio che, insieme ai tuoi collaboratori, hai messo a disposizione per un alto numero di giovani? Cosa ci dici a proposito della realizzazione dell’impianto internazionale di pattinaggio alle Saline?
Le soddisfazioni sono state tantissime, avevo istituito questi corsi di pattinaggio per bambini dai 3 ai 5 anni, e seguendoli bene, abbiamo raggiunto risultati di tutto rispetto (italiani, europei e mondiali): Senigallia è un punto di riferimento del pattinaggio a livello internazionale, abbiamo vinto molto e con la realizzazione dell’impianto che hai accennato, del quale sono ideatore e co-realizzatore, abbiamo contribuito a far crescere questa realtà, una disciplina che prima si poteva praticare solo in strada. Mettere i pattini ad un bambino e vedere che verso i 12 anni inizia ad ottenere grandi risultati è una gioia davvero impagabile.
4) Quale è la gara che ricordi con maggior piacere?
Di gare ne ho svolte di tanti tipi, in molte parti del mondo, dalle quali ne sono sempre uscito soddisfatto. Fra queste ricordo particolarmente la “Athens to Atlanta Road Skate”: ho attraversato lo stato americano della Georgia, 150 chilometri, la situazione meteo variava dal mattino sino al traguardo, con continue salite e discese, con 4 ore di durata complessiva. Serviva una preparazione annuale per una gara cosi dura e con condizioni così difficili. Non avevo le ammiraglie e mi ero trasferito in America in 3 giorni. Fu una grande soddisfazione primeggiare contro le realtà americane, ben supportate a differenza mia che ero solo in quell’occasione. Una gran voglia di vincere, una grande passione e tenacia hanno fatto in modo che la vincessi, per ben 2 volte.
5) Obiettivi ed ambizioni per il futuro?
Per quanto riguarda il futuro, se il fisico me lo permetterà e mi darà le forze per un allenamento ed una preparazione costante, punto sempre a vincere le varie gare e campionati del mondo. Dopo una gara che ho da poco vinto ad Imola, sto preparando una maratona a Salisburgo, in Austria, e la “Maratona di Berlino”, dove annualmente conta oltre i 6000 partecipanti.
Intervista svolta da Edoardo Diamantini
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